sabato 17 giugno 2017

IL LAVORO SUL CORPO E' LAVORO DELL'ANIMA (?)

Se osiamo avventurarci lungo il ponte che dalla testa porta al corpo, potremo trovare la nostra anima nell’oscurità e potremo trovare le domande che la sollecitano, aprendo ogni cellula mentre la portiamo alla coscienza.”
Marion Woodman

Attraverso i mie sensi esploro e codifico il mondo attorno e dentro di me.
In base a questa rappresentazione, scelgo, più o meno coscientemente, di vivere le situazioni in uno dei tanti modi possibili che la natura mi permette.
Il mio modo di stare nel mondo, i diversi atteggiamenti che adotto, diventano un riferimento, un modello unico e personale che si manifesta nel corpo, nella mente e nello spirito.
A volte questi riferimenti si “fissano”, diventando dei veri e propri schemi, più o meno rigidi.
Si trasformano in un abito che indosso.
Le scoperte delle neuroscienze, lo sviluppo della psiconeuroendocrinoimmunologia e molte teorie psicologiche confermano che questi schemi si interfacciano alla persona in modo olistico, includendo l'aspetto corporeo, mentale e spirituale.
Non è più possibile pensare di circoscrivere dei comportamenti nel solo ambito fisico o mentale: tutto è connesso nella globalità dell'essere.
L'abito di cui sopra si trasforma in una vera e propria uniforme, la indosso spesso, mi ci identifico totalmente e la completo di accessori!
Se il mio comportamento è mediato dalla mia interpretazione delle sensazioni fisiche... come posso avere l'esperienza diretta dell'anima?
Provo a ritornare alle origini, alle sole sensazioni fisiche, a fidarmi dei miei sensi, a dar loro spazio e la possibilità di manifestarsi.
Mi assesto sul cuscino per una pratica di esplorazione, durante la quale esprimo a voce ciò che sento accadere dentro di me:

Chiudo gli occhi e l'attenzione si rivolge subito all'interno, in basso.
Avverto un senso di pesantezza della pancia e ne percepisco il gonfiarsi e lo sgonfiarsi in sincronia con il respiro che entra ed esce.
Comincio a sentire una leggera pressione sulla muscolatura dell'addome e stando in contatto con questa sensazione mi arriva anche il senso che in questo movimento sia coinvolto il plesso solare, la zona sotto lo sterno e le ultime costole, assieme allo stomaco.
Avverto qualche scatto dei muscoli intercostali a sinistra e un po' d'assestamento nelle viscere, ancora sulla sinistra.
Improvvisamente mi arriva la sensazione del tratto cervicale ed alto toracico, la mia attenzione per un attimo è lì.
Percepisco un senso di riallineamento di questa zona ed avverto un “andare” verso l'alto, fin sopra la testa.
Adesso sento le mani appoggiate sulle ginocchia e il senso di gonfiare e sgonfiare si sta aprendo a una globalità del corpo, non solo alla pancia, ma arriva anche alle spalle, alle braccia, alle mani. Cambia qualcosa anche nell'appoggio dei glutei sul cuscino, c'è un ulteriore assestamento verso il basso.
Il respiro si sta disorganizzando... l'attenzione per un attimo va allo sterno ed al plesso solare.
Ho l'immagine di un cratere, su un piano, con delle crepe, dei leggeri movimenti di attorcigliamento e piano piano arriva un senso di ammorbidimento del corpo nello spazio.
Qualcosa legato ad un potersi allargare nello spazio, con più facilità.
Arrivano momenti in cui percepisco un leggero intensificarsi del respiro, come se stessi camminando... invece sono fermo sul cuscino.
Nel dire questo, nell'osservarlo, mi arriva una sensazione di linea leggermente diagonale che dalla destra del mio corpo, sotto il costato, si sposta verso sinistra e un qualcosa che scende in quella direzione, continua a scendere, scendere ancora.
Adesso al centro dello stomaco, un po' spostato a sinistra, percepisco un calore, un piccolo punto di calore, come se fosse a spigoli, come un diamante, che nel movimento sprigiona calore attorno... o meglio è in contatto con il calore attorno.
Sento la tendenza a lasciar rallentare le parole, a lasciarmi cullare in questo senso di ammorbidimento con una minor attivazione della mente.
Ora è cambiata la sensazione delle mani, dei polsi, del contatto con le ginocchia...come se non le sentissi più e avessi la sola percezione della zona dove appoggiano le mani.
Mi arriva l'immagine del pane tedesco, il brezel, le trecce laterali sono le mani appoggiate sulle gambe, non c'è divisione, c'è una continuità.
Percepisco un movimento di torsione verso sinistra lungo l'asse mediano e la sento energetica, interna.
Adesso ho una percezione meno densa del mio corpo, con leggeri formicolii, che attraversano le braccia, in modo più intenso rispetto al resto del corpo.
La sensazione è che il corpo viene risucchiato verso il centro, in basso... ed ora lentamente sento salire verso l'alto nella parte centrale qualcosa di energetico che mi porta ad allungarmi, molto lentamente... poi scende nella parte centrale del corpo e giù giù fino a tornare a quel senso di scivolare al di sotto del bacino, sentirmi risucchiato in basso.
Arriva un ulteriore senso di rilassamento in cui non ho voglia di parlare anche se osservo che le cose da dire sono molte, che le sensazioni sono mutevoli, momento dopo momento.
Nel plesso solare qualcosa si è allentato ed il respiro è un po' più ampio, un poco più lento.
Comincio a sentire uno spazio di quiete intorno, mi arrivano i cinguettii degli uccelli da fuori, il rumore lontano del passaggio delle macchine sulla strada.
Mi torna il pensiero legato alla domanda iniziale: come riconosco la mia anima?
L'attenzione va nel plesso solare, sento che il cratere in questo momento si sta un po' stringendo, è più stretto.
Sento che si rilassa qualcosa nel corpo, c'è un lasciare andare ed è una sensazione non chiara, non percepisco una zona del corpo definita ma una densità, un respiro che si apre all'esterno.
E' un movimento energetico, quando va verso l'esterno è sospeso nello spazio intorno, c'è un senso di sostegno.
Sento questo respiro nella zona toracica, nelle spalle, nelle braccia, soprattutto nella parte posteriore, scapole, spalle, cervicali.
Arriva l'immagine di una bolla e una sensazione legata alla densità ovattata che inizia attorno le orecchie. Cambia qualcosa nell'aspetto acustico: i suoni arrivano con maggior chiarezza dall'esterno, c'è un minor brusio di fondo. Sento uno spazio vasto attorno, che mi sostiene.
Passano alcuni minuti e lentamente la mia attenzione si risveglia alla solidità del corpo, dolcemente mi muovo, mi stiracchio ed apro gli occhi.“

Dopo anni di pratica, dopo questi quaranta minuti, non ho una comprensione chiara da condividere sul rapporto tra corpo ed anima ma a volte mi capita di fare l'esperienza di unità, in cui il corpo cambia densità, la vita si manifesta in varie forme, con sfumature diverse e ancora lo spazio percettivo si apre a qualcosa di affascinante e misterioso.
Probabilmente è grazie a questi momenti che riconosco la profondità di alcuni scritti in cui mi sono imbattuto.
Li leggo e li sento scivolare dentro, come acqua e sciroppo, mi dissetano e mi riempiono.
E in quel riempire non c'è pienezza, non c'è pesantezza... se esiste una possibile comprensione forse sta in questa sensazione.

Sii paziente verso tutto quello che è irrisolto nel tuo cuore e… cerca di amare le domande per se stesse, come stanze chiuse a chiave, o libri scritti in una lingua sconosciuta. Non cercare le risposte, che non ti possono venire date perché non saresti in grado di viverle. E il punto è vivere tutto. Vivi le domande in questo momento. Forse a poco a poco, senza quasi notarlo, continuerai a vivere fino a ritrovarti, un giorno lontano, dentro le risposte.”
Rainer Maria Rilke

Là fuori, al di là delle idee di falso e giusto, c'è un vasto campo: come vorrei incontrarvi là. Quando colui che cerca, raggiunge quel campo, si stende e si rilassa: là non esiste credere o non credere.”
Gialal al-Din RUMI

"Sono convinto che la carne e il sangue siano più saggi dell'intelletto.
L'inconscio corporeo è la sorgente da cui sprizza la vita dentro di noi.
E’ ciò che fa sì che sappiamo di essere vivi, vivi nel profondo della nostra anima
e in contatto con le più remote regioni dove c’è vita."
D. H. Lawrence 

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