Un Lama.
La Meditazione.
La sua presenza nella sala emanava
tranquillità e rilassamento.
Mi sembrava di avere di fronte una
statua viva e sorridente, ne percepivo la solidità del corpo e la
leggerezza dello spirito, i suoi piccoli occhi brillavano vivi e si
illuminavano quando incontravano altri sguardi.
“La meditazione è molto semplice”
… e nella mia mente si accavallavano pensieri e opinioni
“Osservare la natura della nostra
mente... quando la si è compresa ogni cosa svelerà la propria
essenza, sarà tutto molto semplice perchè anche la mente ama
rilassarsi, permettendoci di riconoscere la connessione con il tutto."
Come fare? Sedersi appoggiando bene i
glutei e le gambe a terra, mantenere la schiena dritta con le spalle
larghe, come se fossero ali di un'aquila, le braccia un po'
discostate dal busto, con le mani che si racchiudono una sopra
l'altra, al di sotto dell'ombelico, il dorso della mano destra
appoggiata sul palmo della sinistra, con i pollici che si toccano, la
testa leggermente reclinata in basso.
Gli occhi aperti.
Sì, gli occhi
aperti... anche i miei, costantemente occupati dalle distrazioni del
mondo esterno, dalle luci e mille schermi che la nostra società
mette a disposizione.
In questo modo è più facile non
addormentarsi, non cadere nel torpore.
Osservare lo spazio di fronte,
osservare i pensieri che arrivano e si mescolano in quello spazio
come si mescola l'acqua con il latte.
I pensieri prodotti dalla mente... ma
la mente allora dov'è? Posso chiedermi che forma ha, che colori ha,
che densità ha, posso esplorare.
Lì davanti c'è lo spazio e la mente,
i suoi pensieri... ma se osservo bene non trovo la mente, trovo il
vuoto. Per un attimo... poi prende il sopravvento il torpore e poco
dopo altri pensieri giungono a ricordarmi che non sono un monaco,
vivo in una società che mi stimola costantemente, non riesco a
camminare come se avessi una lunga canna di bambù sulle spalle,
guarderei ovunque e la farei sbattere a destra, sinistra, in alto, in
basso... non riesco ad usare solo le parole strettamente necessarie,
mi disperdo.
Ma la serenità (non la felicità,
quella va bene per le citazioni ad effetto) sta anche in un attimo,
la percepisco, a volte, quando son in uno spazio neutrale e in quel
frammento di vita ci sta dentro tutto l'universo che respira con il
mio cuore.
Sono grato al Lama che in qualche modo
mi ha presentato la Vacuità, la “via di mezzo” come spazio
dell'essere ed è talmente semplice da riconoscere perchè sta lì,
alla portata della mia consapevolezza.
Sono grato ai miei insegnanti che mi
offrono gli spunti necessari a incarnare la stessa sensazione grazie
alle “inquiry”, tra cui: “Chi sono Io?”.
Sono grato ai miei colleghi che mi insegnano la compassione.
Sono grato alle persone che incontro,
che mi permettono di domandare all'Esistenza: “Dove sta la Salute?
Come posso cooperare per sostenerla?”.
Sono grato.
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